Coclea Magica:coda a
spirale rotante che cambia colore
(pubblicato sul n. 44t, 1995 di Cervi Volanti)
Autore: Francesco Campolonghi
Nota del webmaster: Ho realizzato qualche tempo fa una di
queste code. L'effetto è davvero affascinante. Per questo ho pensato di
corredare questo progetto di un piccolo video clip, realizzato da Sergio Ruberti,
che ringrazio per la disponibilità. Clicca sull'immagine
sottostante per scaricare il video formato
DivX (1,4 mb - 11 sec.)
Il progetto
La caratteristica di questa elica o coda è quella di mutare colore mentre
ruota, cosa che ad un primo pur attento sguardo sa veramente di magico... com'è
possibile ciò? Provate a costruire e lo scoprirete.
Per cominciare occorre decidere il diametro da
dare all'opera e di quante spire la si vuole composta. Nell'esempio che farò
supporremo che il diametro sia pari a d=33 e le spire siano un numero n=10
Con n spire occorre tagliare 2 x n pezzi di nylon
spinnaker come quello mostrato in fig. 1
Se n=10 si dovranno preparare 20 corone circolari
come quella di fig. 1. Per ottenere il cambiamento di colore occorrerà
utilizzare due colori differenti e contrastanti, ad esempio il blu ed il rosso,
e quindi, nel nostro caso ritagliare 10 pezzi blu e 10 pezzi rossi.
Nel nostro esempio occorreranno circa 2 metri quadri di spi per ogni colore.
Ogni pezzo dovrà essere aperto tagliando lungo la linea a-a': avremo allora per
ogni pezzo due estremità che indicheremo con sx e dx, come in figura.
Ora si prenda il primo pezzo si orli l'estremità
sx e se ne unisca cucendola insieme, l'estremità dx con la sx del secondo
pezzo. L'estremità dx del secondo pezzo va poi cucita con la sx del terzo e
così via fino a che tutti i pezzi dello stesso colore non siano stati cuciti
assieme componendo una lunga molla (fig. 2).
L'operazione va ora ripetuta tale e quale per i
pezzi dell'atro colore
Ora viene il bello le due "molle" vanno
infatti cucite l'una sull'altra! Sembra atroce solo l'idea, ma in realtà si
rivela più semplice del previsto: Basta infatti prendere le due estremità di
ogni colore, sovrapporle, e cominciare a cucire lungo il bordo esterno
curandone la corretta sovrapposizione via via che si cuce.
Ogni tanto ci si dovrà fermare per srotolare la parti ancora da cucire che
tendono ad arrotolarsi su se stesse ma presto si arriverà in fondo senza traumi
eccessivi. (fig. 3).
Una volta terminata l'operazione si dovranno chiudere
l'estremità anteriore e posteriore (fig. 4 e si potrà finalmente rovesciare
l'opera in modo che le cuciture vadano a finire all'interno
A questo punto occorre preparare due tasche di dacron, ottenute ripiegando più
volte un rettangolo 5x10, da inserire e cucire all'interno dei due angoli che si
sono formati all'estremità dell'elica.
Nell'elica stessa va ora infilata una bacchetta di fibra di vetro di 1,5 - 2,5
mm. di diametro, ovvero qualsiasi altra cosa si possa utilizzare in sua vece,
lunga quanto l'elica stessa e le cui due estremità vanno alloggiate nelle
tasche di dacron realizzate al punto precedente. (Nota del webmaster:
probabilmente la soluzione della fibra di vetro resta la migliore. Io per la mia
coclea ho usato una piccola treccina di acciaio flessibile che si trova
facilmente nei negozi di ferramenta.)
La lunghezza della bacchetta (ovvero quella totale delle stecche raccordate
insieme, qualora se ne usasse più d'una) è data dalla circonferenza di ogni
pezzo moltiplicato per il numero delle spire, nel nostro caso:
L = N x C, ovvero L = N x D x P, che fornisce L = 10 x 0.33 x
3,14 = 10,36 m
dove L è lunghezza, N il numero delle spire e C la circonferenza e, di
conseguenza, C= D (diametro) x P (pi greco)
Il risultato dell'esempio è 10.36 m. o poco meno perché il diametro
di ogni spira a causa della cucitura lungo
il bordo risulterà inferiore di circa 1 cm.
Qualora si faccia uso di più bacchette si potranno raccordare
mediante tubicini di carbonio, nylon o direttamente sovrapponendone le
estremità di 4-5 cm. ed utilizzando comune scotch o nastro adesivo.
Una volta alloggiata la bacchetta nell'elica ed estratta dalle
dita tutta la fibra di vetro che, guanti o meno, riuscirà comunque ad
importunarvi, occorre praticare un foro in una delle due estremità ed
irrobustirlo con un occhiello (va bene anche cucire all'estremità una cappio di
dacron) al quale annodare un cordino lungo all'incirca venti centimetri.
L'altra estremità del cordino va fissata al centro di un pezzo di stecca di
ramino, carbonio o altro, lunga 25-30cm. provvista alle estremità di un
dispositivo di arresto (anello o un pazzo di tubicino) come mostrato in
fig. 5. La stecca serva ad evitare che il cavo di ritenuta venga attorcigliato
intorno al cordino.
Figura 5
Attenzione! Il cordino va annodato sia
alla stecca che all'elica senza far uso di girelle o moschettoni : è infatti
proprio il cordino che, una volta ritorto al massimo, obbliga l'intero elicoide
a "ribaltarsi" invertendo il senso di rotazione e mostrando agli
spettatori la faccia nascosta.
Buon Vento!
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